Internet Governance

L’Internet governance  è il concetto che include tutte le attività che determinano la evoluzione di Internet nei suoi vari aspetti tecnici, giuridici, economici, sociali e politici. Tali attività, a cui prendono parte i governi, il settore privato e la società civile, nei loro rispettivi ruoli, si concretizzano nello sviluppo e nell’applicazione di principi, norme, regole, procedure decisionali e programmi condivisi. Il termine “Internet governance” non si traduce in “governo della Rete Internet” perché potrebbe essere interpretata facilmente come una funzione prerogativa dei governi e quindi associata ad una gestione centrale, ad un processo dall’alto verso il basso. In italiano quindi si associa a Internet Governance il significato di “gestire la Rete”, “rigovernare” intendendo quindi tutte quelle azioni condivise globalmente che devono essere fatte sulla Rete in modo tale che essa possa continuare a funzionare e svilupparsi a beneficio di tutti i suoi utenti.

“Internet è una piattaforma fondamentale per l’innovazione; per questo è importante garantire la sua libertà, orientando il suo sviluppo tecnico in una direzione che garantisca integrazione globale, libertà di mercato ed equa concorrenza, difesa dei diritti delle persone, e in generale opportunità culturali, economiche, sociali per tutti gli italiani. Per questo scopo, sin dagli anni ’80 si sono progressivamente sviluppate istituzioni globali di vario genere, inizialmente di standardizzazione tecnica (IETF), poi di gestione delle policy sulle risorse (ICANN), infine di discussione generale sul futuro della rete (IGF). Nell’ambito di questo processo, è stato sviluppato e generalmente accolto come fondamentale il cosiddetto “modello multi-stakeholder”, che realizza il governo dello sviluppo della rete, delle tecnologie, dei servizi e dei mercati ad essa collegati tramite la collaborazione, ognuno nel suo ruolo, di diversi stakeholder, normalmente codificati in quattro categorie o “constituency”: governi ed enti pubblici; settore privato; società civile e utenti individuali; accademia e comunità tecnica. In Italia, sia la gestione nazionale del governo della rete che la partecipazione nazionale ai processi internazionali sono ad un livello di sviluppo molto inferiore rispetto ad altre nazioni, spesso legate ad iniziative personali ed estemporanee di singole persone e singole entità, invece che a un processo strutturato e sistematico. Tra queste iniziative ricadono sia i comitati consultivi istituiti da diversi governi, specialmente tra il 2004 e il 2008, e le successive occasioni di consultazione della comunità negli anni recenti, sia la (molto ridotta) presenza di italiani negli organismi direttivi degli enti internazionali, sia le passate esperienze di organizzazione del massimo forum nazionale sul tema, l’IGF Italia.” [Copernicani, febbraio 2019]

Politiche di sviluppo dell’Internet Governance in Italia

L’interesse del Governo italiano per i temi dell’Internet Governance nasce con la partecipazione ai progetti Pilota per la Società dell’Informazione lanciati dal governo del Canada, in occasione del Summit G7 del 1995, durante la XIII Leg..

Il DPCM del 5 febbraio 1999 aveva messo in luce che “il governo ritiene lo sviluppo della Società dell’Informazione un obiettivo fondamentale della propria azione ” ed aveva affidato a Giuseppe Rao, con la collaborazione di Stefano Trumpy, la gestione del Forum per la Società dell’Informazione. I documenti prodotti dai gruppi di lavoro del Forum focalizzavano l’attenzione sui temi dell’infrastruttura di Rete, dell’alfabetizzazione informatica, dei servizi multimediali, della digitalizzazione della Pubblica amministrazione. Fu durante la formulazione della legge finanziaria che si legge per la prima volta la volontà del governo italiano di incardinare un processo di sviluppo della Internet Governance. Nel dicembre dello stesso anno, con un DPCM, viene poi istituito il COESIN, un Comitato esperti di Internet con il compito di definire le linee strategiche di indirizzo per un approccio globale e sistematico delle problematiche inerenti la Rete Internet. Un incremento dell’interesse dei temi riguardanti l’Internet Governance si è avuto con la XIV leg. , che vide coinvolti  il Ministero delle comunicazioni e il Ministero con delega all’Innovazione, che aveva il compito di curare anche il coordinamento degli altri ministeri sulle politiche relative all’Internet Governance. Nel 2004 venne istituito dal Ministro Stanca il Tavolo di consultazione con la Società Civile sulle tematiche del WSIS, e successivamente nel 2006 ha iniziato ad operare il Comitato Consultivo sulla Governance di Internet istituito dal Ministro Nicolais (XV leg.). Il Comitato ha assicurato una copertura su tutti i temi discussi nel Internet Governance Forum, rafforzando la presenza e la visibilità dell’Italia.

Si sono poi moltiplicate le azioni dei governi che si sono succeduti. Azioni finalizzate a definire l’impegno del governo italiano per uno sviluppo coordinato della Rete . Ne citiamo alcune.

Nel 2008 nasce l’Internet Governance Forum Italia (Atto di costituzione, Messaggio del Presidente della Repubblica Napolitano).  Il Comitato di programma dello IGF Italia – formato inizialmente da: Laura Abba, Vittorio Bertola, Giulio De Petra, Fiorello Cortiana, Matilde Ferraro, Joy Marino, Antonino Mazzeo, Antonella Giulia Pizzaleo, Stefano Trumpy – fu affidato da subito al coordinamento del Presidente Stefano Rodotà, ed ha definito negli anni il modello organizzativo dello IGF Italia mediante una discussione aperta con tutti i portatori d’interesse (stakeholder) della Rete in Italia. Tale presidenza durerà sino alla scomparsa dell’illustre studioso nel 2017. La composizione del Comitato di anno in anno è stata aggiornata ed arricchita di nuove competenze.

Nel 2014 nasce l’Intergruppo innovazione di Camera e Senato come libera associazione di parlamentari, appartenenti a tutti i gruppi politici, che ha come obiettivo quello di promuovere l’innovazione tecnologica in Parlamento e nel Paese. Dalla discussione online nascono atti parlamentari (emendamenti, interpellanze ed interrogazioni, ordini del giorno, risoluzioni, ecc.) che possono essere presentati, in gruppo o individualmente, dai singoli membri dell’intergruppo che le condividono. Nello stesso anno, la Presidente della Camera Laura Boldrini ha promosso la costituzione di una Commissione sui diritti e doveri in Internet  presieduta dal Prof. Stefano Rodotà (Ricordo della Presidente della Camera, Video).

Il 28 luglio 2015 la Commissione ha approvato la Dichiarazione dei diritti in Internet, che individua una serie di principi generali che abbracciano le diverse tematiche connesse all’uso della rete. L’Art. 14 è dedicato al governo della rete.

Art. 14.

(Governo della rete).

1. Ogni persona ha diritto di vedere riconosciuti i propri diritti in Rete sia a livello nazionale che internazionale.

2. Internet richiede regole conformi alla sua dimensione universale e sovranazionale, volte alla piena attuazione dei principi e diritti prima indicati, per garantire il suo carattere aperto e democratico, impedire ogni forma di discriminazione e evitare che la sua disciplina dipenda dal potere esercitato da soggetti dotati di maggiore forza economica.

3. Le regole riguardanti la Rete devono tenere conto dei diversi livelli territoriali (sovranazionale, nazionale, regionale), delle opportunità offerte da forme di autoregolamentazione conformi ai principi indicati, della necessità di salvaguardare la capacità di innovazione anche attraverso la concorrenza, della molteplicità di soggetti che operano in Rete, promuovendone il coinvolgimento in forme che garantiscano la partecipazione diffusa di tutti gli interessati. Le istituzioni pubbliche adottano strumenti adeguati per garantire questa forma di partecipazione.

4. In ogni caso, l’innovazione normativa in materia di Internet è sottoposta a valutazione di impatto sull’ecosistema digitale.

5. La gestione della Rete deve assicurare il rispetto del principio di trasparenza, la responsabilità delle decisioni, l’accessibilità alle informazioni pubbliche, la rappresentanza dei soggetti interessati.

6. L’accesso e il riutilizzo dei dati generati e detenuti dal settore pubblico debbono essere garantiti.

7. La costituzione di autorità nazionali e sovranazionali è indispensabile per garantire effettivamente il rispetto dei criteri indicati, anche attraverso una valutazione di conformità delle nuove norme ai principi di questa Dichiarazione.

Il 3 Novembre 2015 a larga maggioranza, la Camera ha approvato una mozione (cosiddetta mozione Quintarelli) che impegna il Governo a promuovere un percorso che porti alla costituzione della comunità italiana per la governance della rete definendo compiti e obiettivi in una logica multistakeholder. Sul come realizzare una Costituente italiana per Internet, che permetta di rendere permanente l’attività e il dibattito sull’Internet Governance in Italia, stiamo ancora oggi lavorando.

La Internet Society Italia mantiene un archivio di documenti sulla  Internet Governance in Italia, che vi invitiamo a consultare.

Pagina aggiornata al 9 febbraio 2019. Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a web@igf-italia.it